
L’amore proprio e altrui
È sottile la linea che divide l’egoismo dall’amor proprio.
L’egoista è colui il quale altro non vede se non il proprio benessere, mentre colui che ama se stesso beneficia dell’amore che viene lui concesso da parte di tutti coloro i quali da lui sono stati amati.
Come potrebbe un essere sostenerne un altro se esso stesso non è in perfetto equilibrio?
Ecco perché resta fondamentale raggiungere una propria felicità per essere in grado di aiutare gli altri a conseguirla.
Con il sacrificio di se stessi si estinguono forse le proprie colpe, quelle che personalmente ci si è imposti, ma questo non ha nulla a che fare con l’amor proprio, nè con quello altrui.
Amarsi significa desiderare il meglio per se stessi e di conseguenza per gli altri che sono visti come naturali estensioni della propria felicità.
Ecco perché il perdono dei propri errori risulta un passo grandioso per dedicarsi attivamente al trascendimento dei propri limiti.
Con l’accettazione non ci si rassegna, si comincia ad affrontare l’evidenza per porsi nell’assetto più costruttivo.
Ecco che un gesto di apparente rassegnazione appare del tutto coraggioso…
Ecco che un radicato dogma proprio ora può essere estirpato…
Ecco che ora si riscopre in se stessi ciò che conta davvero per tutti, l’amore…



